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Il mistero dell’antica lanterna

Era una calda giornata d’estate quando Sofia, una vivace bambina di otto anni, decise di andare a trovare suo zio Aldo. Lui era un uomo misterioso e affascinante, sempre circondato da oggetti strani e racconti fantastici. Sofia adorava trascorrere del tempo con lui, ascoltando le sue storie e imparando cose nuove.

Quella mattina, Sofia si incamminò lungo il sentiero che portava alla vecchia casa di zio Aldo. Era un percorso che conosceva bene, pieno di alberi secolari e fiori colorati. Quando arrivò finalmente alla porta di casa, bussò tre volte mentre sorrideva anticipando l’incontro con il suo amato zio.

La porta si aprì lentamente e comparve lo zio Aldo con il suo solito sorriso accogliente. “Ciao Sofia! Sono felice di vederti,” disse lui.

“Ciao zio! Ho così tante cose da raccontarti,” rispose Sofia eccitata.

I due si sedettero nel salotto polveroso, avvolto da un’atmosfera magica. Zio Aldo prese una vecchia lanterna dalla libreria e la porse a Sofia. “Questo è un oggetto speciale,” disse lui in tono misterioso. “Dice la leggenda che questa lanterna abbia il potere di far vedere cose che normalmente sono invisibili.”

Sofia prese la lanterna tra le mani, sentendo la sua consistenza fredda e rugosa. Era così affascinante. “Come funziona, zio?” chiese lei, curiosa.

Zio Aldo sorrise. “Dobbiamo accendere la lanterna e poi concentrarci su ciò che vogliamo vedere. Chiunque trovi l’oggetto speciale può rivelare i suoi segreti.”

Sofia era entusiasta all’idea di scoprire i segreti nascosti intorno a lei. Accese la lanterna e chiuse gli occhi, concentrando tutti i suoi pensieri su un oggetto misterioso che desiderava scoprire.

Improvvise luci colorate cominciarono a danzare davanti agli occhi di Sofia. Quando li riaprì, si trovò in un luogo completamente diverso. Era una foresta incantata, piena di creature magiche e fiori luminosi.

“Siamo nella dimensione delle fate, Sofia,” disse zio Aldo con una voce sussurrante. “La lanterna ha portato qui i nostri desideri.”

Sofia rimase senza parole mentre esplorava quel mondo meraviglioso insieme allo zio. Incontrarono fate graziose che danzavano tra le foglie degli alberi e animali parlanti che raccontavano storie incredibili.

Mentre camminavano lungo un sentiero coperto da petali di rosa, Sofia notò qualcosa di strano tra le foglie. La sua attenzione fu catturata da un piccolo medaglione dorato sulla terra umida.

“Zio! Ho trovato l’oggetto speciale,” gridò Sofia emozionata.

Zio Aldo si avvicinò e prese il medaglione tra le mani. “Questo è il medaglione della saggezza,” disse lui, con una voce che trasudava mistero. “Chiunque lo indossi avrà la possibilità di fare domande e ottenere risposte da creature magiche.”

Sofia era incredula di fronte a tanta meraviglia. Indossò il medaglione e subito una piccola fata apparve davanti a lei. “Che desideri sapere, piccola Sofia?” chiese la fata con voce melodiosa.

Sofia pensò per un momento e poi disse: “Vorrei sapere qual è il segreto più grande del mondo.”

La fata sorrise e cominciò a raccontare una storia lunga e affascinante su come il segreto più grande fosse l’amore che lega tutti gli esseri viventi.

Sofia rimase rapita dalle parole della fata e capì che l’amore era la chiave per comprendere tutto ciò che accadeva intorno a lei.

Dopo aver vissuto tante avventure nella dimensione delle fate, Sofia decise di tornare indietro insieme allo zio Aldo. Accese nuovamente la lanterna e chiuse gli occhi, desiderando ritornare alla realtà.

Quando riaprì gli occhi, si trovava ancora nel salotto polveroso di zio Aldo. La lanterna era spenta tra le sue mani, ma i ricordi delle avventure vissute erano ben vividi nella sua mente.

Sofia abbracciò lo zio Aldo ringraziandolo per averle regalato un’esperienza così unica. Da quel giorno in poi, Sofia imparò ad amare ancora di più il mondo intorno a lei, sapendo che c’erano segreti e meraviglie nascoste in ogni angolo.

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